Cosa pensate della carne “coltivata”, “sintetica”, “pulita”, “artificiale”, “in vitro”, “di laboratorio”? Chi più termini ne ha, più ne metta. Ciò che è chiaro è che ci riferiamo al business della carne a base cellulare, che è in crescita. Se pensiamo che nel 2040 questo settore raggiungerà un valore di 450 milioni di dollari, ci renderemo conto che il settore delle proteine in vitro non è da sottovalutare. Ma, quale Paese detiene il record della coltivazione in laboratorio e quali altre sorprese ha in serbo?
L’Israele, leader delle proteine alternative
Secondo i dati della FAO, nel 2021 lo stato ebraico ha speso 507 milioni di dollari nel “cibo cellulare”, che è pari al 36% degli investimenti mondiali effettuati nel medesimo anno. E ora, convinto che le proteine alternative rafforzeranno l’economia israeliana, il Paese è pronto a vendere prodotti lattiero caseari senza utilizzare latte animale.
Il latte coltivato in laboratorio senza mucche, la tecnica
Il latte coltivato si produce in laboratorio, sfruttando una tecnica biotecnologica emergente nota come “fermentazione di precisione”. In parole povere, si va a copiare il gene responsabile della sintesi delle proteine del latte e lo si integra in un lievito, che “apprende” come riprodurre questa proteina in maniera efficiente. Le proteine ottenute vengono poi inserite all’interno di alcuni fermentatori che ne favoriscono la replicazione: il prodotto finale viene infine completato con l’aggiunta di vitamine, minerali, grassi e zuccheri.
I vantaggi del latte coltivato in laboratorio
Il latte coltivato in laboratorio ha diversi vantaggi rispetto al latte tradizionale. Innanzitutto, è più etico e sostenibile, perché non richiede l’allevamento intensivo di animali. Inoltre, è più sicuro e salutare, perché non contiene antibiotici, ormoni, lattosio o allergeni. Infine, è più versatile, perché può essere modificato per adattarsi alle esigenze e alle preferenze dei consumatori.
“Le cellule, nuovi prodotti alimentari di origine animale”
Didier Toubia, fondatore di “Aleph Farms“, un’azienda israeliana che produce carne coltivata, afferma che “siamo davanti a un sito evolutivo del genere umano. Perché le cellule sono nuovi prodotti alimentari di origine animale, esattamente come carne e latticini (…) le cellule coltivate possono essere declinate in una varietà di cibo“.
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Nessun problema dottrinale per consumare carne coltivata e latte
Recentemente, il ministero della sanità di Israele ha autorizzato la società Remilk a vendere al pubblico i prodotti lattiero caseari di laboratorio che crea industrialmente. Detti latticini non hanno mai visto il latte di mucca, poiché sono stati prodotti utilizzando in laboratorio il gene della proteina del latte e inserendolo in bioreattori per la crescita accelerata.

Il fatto è che, secondo la dottrina locale, la carne coltivata può essere mescolata con il latte (anch’esso coltivato), mix proibito dalle regole alimentari religiose per le due sostanze originali.